Sono una donna e mamma di 40 anni.

Ho avuto il mio primo figlio a 36 anni. Dopo circa 7 mesi dal parto mi recai dalla mia ginecologa per i controlli di routine. Rimasi un po’ sorpresa, quando congedandomi, la dottoressa mi disse che dovevo valutare l’opportunità di riabilitare il mio pavimento pelvico.

Al momento la trovai un’idea strampalata. Sapevo a cosa si riferiva, ma ero sicura che, essendo io una persona abituata a fare sport, avrei recuperato velocemente senza alcun problema.

Così trascorsero 2 anni tranquillamente. Ma nella primavera del 2010, a causa di una broncopolmonite, ebbi tosse molto forte e persistente, conseguentemente alla quale, con sorpresa da parte mia, iniziai ad avere i primi episodi di incontinenza urinaria.

Successivamente però cominciai a verificare che anche in seguito a starnuti improvvisi, mi scappava un goccio di pipì, anche se avevo svuotato la vescica da poco tempo.

Purtroppo constatai che anche facendo sport (corsi di aerobica) avevo lo stesso problema (ad esempio con la corsa sul posto), con conseguente imbarazzo, in particolar modo se l’abbigliamento indossato non aveva tonalità scure.

Arrivata a questo punto pensai che fosse giunta l’ora di rimediare. Non era possibile avvertire un senso di “menomazione” a 40 anni.

Così, come suggerito dalla mia ginecologa, mi decisi a contattare una fisioterapista, supportata anche da mio marito, al quale dispiaceva vedermi spesso imbarazzata e demoralizzata.

Iniziata la terapia e in un paio di mesi ho fatto veramente passi da gigante: riesco ad evitare l’incontinenza, quando tossisco, starnutisco o corro/salto sul posto.

Bisogna avere costanza nel praticare anche gli esercizi a casa, ma soprattutto bisogna crederci. Sono veramente felice d’aver intrapreso questo “percorso” e continuerò a lavorare per consolidare i miei risultati nel tempo.