IL TIMORE DI SOFFRIRE PUO’ CONDIZIONARE I RAPPORTI SESSUALI?
Molte donne che soffrono di dolore vulvare e/o vaginale sono condizionate e limitate quotidianamente nella loro sfera di intimità, sia dal dolore stesso causato dalla loro condizione clinica, sia dalla paura di provare dolore durante un rapporto.
Spesso la paura può fare più danni del dolore effettivo che si potrebbe provare, tanto da rendere in alcuni casi impossibile un rapporto completo.
Ovviamente dipende molto dai singoli casi, ma gran parte delle donne che hanno subito o soffrono di una patologia legata alla zona pelvica, sviluppano dei meccanismi psicofisici per i quali la loro sfera sessuale viene compromessa.
Esistono situazioni dove c’è solo paura del dolore (nell’atto della penetrazione) dunque non si riesce a farla (fenomeno chiamato vaginismo), nella maggior parte dei casi dovuta ad un episodio passato che ha causato il sintomo. Altra situazione può essere invece la conseguenza di un trascorso clinico (es. cistiti ripetute), che hanno generato nella donna una condizione reale di dolore, oppure un’attività aumentata e anomala ai muscoli del pavimento pelvico, che diventano concausa del problema, impedendo di fatto la penetrazione vaginale
In riferimento alla paura del dolore, è utile ricordare che il nostro cervello non potrà mai preventivamente conoscere quale sarà la reale sensazione prima di provarla; dunque non sempre un rapporto porterà al dolore, anche in presenza di una patologia. Tuttavia il condizionamento della paura può essere un grande limite nel provare a cercare una soluzione.
La fisioterapia del pavimento pelvico lavora infatti anche su questo aspetto, legato alla percezione: molto spesso ci sono aspetti comportamentali che condizionano il corpo portando ad esempio ad una contrazione anticipata dei muscoli vaginali come meccanismo di difesa per la paura del dolore. In un percorso di riabilitazione è possibile lavorare sulla desensibilizzazione dell’entrata vaginale tramite il contatto e l’autoconoscenza, per riuscire a comprendere che questo non è realmente presente, ma solo il frutto di una paura.