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Informazioni e curiosità da conoscere

Pavimento Pelvico e Coronavirus

Dott.ssa Arianna Bortolami 05/05/2021 0 comments 0

Coronavirus e pavimento pelvico: quale legame?

La recente pandemia di Covid-19 ha messo a dura prova la salute di molte persone, e alcune di queste, purtroppo, non ce l’hanno fatta. Altre invece sono state davvero fortunate, continuando a fare quasi una vita “normale” senza risentire troppo della situazione. E altre ancora hanno sofferto per quanto è accaduto, riportando conseguenze direttamente dovute al Covid o indirettamente, con effetti sulla psiche e sul corpo, per motivi legati a problematiche psicologiche personali, familiari, sociali, economiche.

E così anche parti del corpo apparentemente “lontane” dal Covid, come il pavimento pelvico, hanno in qualche modo risentito della pandemia. Ne sono un esempio:

  • le persone che si sono ammalate e che hanno tossito intensamente e per settimane, poiché questo sintomo aumenta la pressione intra addominale favorendo così l’insorgenza di incontinenza urinaria e prolasso negli organi pelvici. Ciò vale soprattutto per il genere femminile, che già presenta fattori di rischio per la presenza di queste patologie. Ricordiamo che l’incontinenza urinaria può presentarsi anche durante i rapporti sessuali, rendendo questo magico momento imbarazzante e a volte umiliante, sia per la donna, sia per il partner
  • se il Covid ha colpito anche la funzionalità intestinale, così come è accaduto in alcune persone, ciò può aver influenzato il transito intestinale, a lungo termine o in modo permanente. Così in alcune persone può essere insorta o peggiorata la stipsi, obbligando così la persona a spingere eccessivamente durante la defecazione; in questo modo i muscoli del pavimento pelvico possono venire stressati, favorendo l’insorgenza di alterazioni della statica pelvica, la funzione che mantiene gli organi della pelvi nelle rispettive posizioni
  • il possibile stato di ansia, depressione che può aver accompagnato la persona durante la pandemia, può aver inciso negativamente sull’aspetto della sessualità, generando diminuzione del desiderio, alterazione dei momenti di eccitazione e piacere; questi, a loro volta, soprattutto se hanno avuto come conseguenza anche l’insorgenza di fastidio, bruciore, dolore, possono ripercuotersi negativamente sui muscoli del pavimento pelvico, che diventano rigidi e meno elastici
  • ancora questi stati psicologici negativi possono aver peggiorato la sofferenza delle persone che già soffrivano di dolore pelvico cronico,
  • così come la mancanza di movimento può aver inciso in maniera negativa in chi soffre del sintomo sopra citato
  • i dolori muscolari generalizzati possono comprendere anche il bacino, la zona lombo-sacrale e indirettamente anche la zona pubica e genito-anale
  • la posizione seduta mantenuta per molto tempo può aver peggiorato chi già soffriva di dolore genitale e aver favorito l’insorgenza di questo o di dolore al coccige
  • se il Covid ha colpito anche il sistema nervoso periferico, i nervi che regolano motricità e sensibilità dei muscoli del pavimento pelvico possono averne risentito
  • se la malattia ha piuttosto colpito il sistema nervoso centrale, anche i circuiti regolatori della minzione possono essere stati alterati
  • così come l’eventuale compromissione della funzione renale può incidere negativamente in quella urinaria
  • anche la necessaria interruzione di una cura per il pavimento pelvico già avviata e interrotta per il lockdown è un danno da considerare
  • così come le conseguenze, pur transitorie, della somministrazione del vaccino che, in alcune persone, ha determinato o riacutizzato condizioni infiammatorie generalizzate; queste hanno determinato la ricomparsa di sintomi ad esse correlate, come vulvodinia o dolore vulvare persistente.

Nel prossimo periodo pertanto, i professionisti della salute che hanno in carico le persone che si sono purtroppo ammalate di Covid, o che hanno avuto stati emotivi particolarmente negativi durante la pandemia, potranno considerare anche le conseguenze sul pavimento pelvico per restituire ai pazienti la miglior qualità di vita possibile.

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