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Informazioni e curiosità da conoscere

PAVIMENTO PELVICO e SPORT

Dott.ssa Arianna Bortolami 01/10/2021 0 comments 0

Il pavimento pelvico partecipa anche all’attività motoria! Lo fa in maniera “silenziosa” perché molto spesso non ci si rende conto che sta lavorando, dato che non siamo abituati a “sentirlo”. Invece, attraverso la cosiddetta “organizzazione del movimento”, una serie di regole e caratteristiche che permettono ad ogni nostra parte del corpo di muoversi in dipendenza dai comandi che partono dal cervello, anche lui partecipa alla nostra attività motoria, quando viene svolta. In generale, praticare sport coinvolge tutto il corpo ma, a seconda del tipo di attività, le diverse parti del corpo sono sottoposte a sforzi differenti. 

Ma vediamo qualche esempio…

Succede nello svolgere esercizi per gli addominali: durante tale compito questi muscoli esercitano una pressione che si propaga all’interno dell’addome e si trasmette a tutti gli organi … In quel momento il pavimento pelvico è chiamato a lavorare per contenere in maniera corretta questa pressione, direzionandola verso l’altoUn altro esempio è costituito dall’azione di stabilizzazione: alcune pratiche sportive, come lo yoga o il pilates, determinano un utilizzo importante di contrazione dei muscoli del tronco e bacino, tra i quali è compreso il pavimento pelvico.

Ma, attenzione: per quanto lo sport sia benefico e fondamentale per la nostra salute (“alle volte al pari di assumere un farmaco”, dichiara l’OMS), è importante ricordare che può, in alcuni casi, diventare un fattore di rischio. Infatti se l’aumento di pressione determinato dagli addominali è eccessivo per quella persona in quel momento della vita (ad esempio subito dopo il parto), ciò può favorire l’insorgenza di condizioni patologiche legate allo sforzo come l’incontinenza urinaria da sforzo ed il prolasso degli organi pelvici. All’opposto, se una persona ha già un pavimento pelvico troppo rigido e sintomi correlati (dolore ai rapporti sessuali, vulvodinia, dolore pelvico cronico, difficoltà allo svuotamento vescicale o rettale), le pratiche sopracitate potrebbero essere controindicate, perché alla condizione muscolare presente, si somma l’azione ripetuta e mantenuta dell’attività motoria effettuata.

Tutto ciò non significa che questi sport e pratiche non debbano essere mai fatte, ma piuttosto che prima è necessario considerare e gestire le eventuali condizioni patologiche e disfunzioni del pavimento pelvico presenti, con una valutazione specifica, così che la persona potrà svolgere la propria attività in serenità e beneficiare di tutti i vantaggi che questa comporta.

Voi lo sapevate? Fate caso al vostro pavimento pelvico mentre svolgete gli esercizi?

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