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Informazioni e curiosità da conoscere

Vaginismo e vestibolite, come prigionia

Dott.ssa Arianna Bortolami 20/05/2014 0 comments 1

Quando è iniziato tutto mi sono sentita persa e disperata. Ricordo la prima volta che ho sentito le due parole: vaginismo e vestibolite. Non sapevo nemmeno cosa volessero dire  ed erano proprio le parole che  in tanti anni di vita mi avevano fatta sentire inadeguata come donna. Le parole che sapevano trasformare ogni momento di intimità in puro dolore e desolazione.

Per tutte le donne amare è la cosa più normale e facile del mondo. Per me era impossibile. All’inizio quasi credevo che provare dolore fosse normale, facesse parte del tutto… poi ho capito che non era il modo giusto. Gli anni passavano e così mi sono decisa ad approfondire il problema. Anche perché la mia stessa salute poteva risentirne visto che non riuscivo nemmeno a fare normalissimi controlli di routine, sentendomi definire dai medici “invisitabile”…

Il primo passo fondamentale è stato proprio questo:  capire che c’era davvero un problema da risolvere e poi trovare a chi affidarsi per uscirne. Sono pochi gli specialisti in grado di affrontare in modo corretto queste due subdole patologie. Ma io sono stata fortunata. Ho incontrato i miei due angeli e mi sono affidata a loro per uscirne!!

Dovevo guarire assolutamente ma era tutto così difficile.. avevo paura di perdere ancora tempo, speranze e la mia dolce metà, che è stato invece sempre presente e comprensivo. È stata una prova forte anche per il ns rapporto ma ne siamo usciti ancora più uniti! Senza contare l’imbarazzo di non poterne parlare con nessuno…la paura del giudizio altrui e le ricerche disperate in internet per trovare una risposta…

Ho iniziato il mio percorso nel marzo del 2012.  È stato un vero  stravolgimento. All’inizio mi sembrava di trovarmi di fronte ad una strada in salita, per me impossibile da fare! Dovevo cambiare tutto, stile di vita (basta bici, basta accavallare le gambe…), modo di vestire (aboliti i miei amati jeans e non solo..), modificare l’alimentazione (addio pane, pizza etc..)….prendere una lista, che mi sembrava infinita, di costose medicine ed integratori…e fare un percorso di fisioterapia per riabilitare il pavimento pelvico (ero terrorizzata all’idea di cosa comportasse…) ….alcune di queste cose mi sembravano senza senso.. in realtà ognuna ha avuto la sua importanza. Ma l’ho compreso più tardi…quando ho iniziato a vedere i primi miglioramenti!

Ma ora…mi guardo indietro e posso finalmente sorridere! Posso sorridere sul dolore vissuto, il tempo che ho perso, il denaro che mi è costato…sui miei jeans buttati e la bici che sta in garage ad arrugginirsi!!!!…posso dirmi felice!! E posso solo ringraziare la ginecologa e la fisioterapista che mi hanno curata, perché senza di loro non ce l’avrei mai fatta! Ne sono sicura. Mi hanno supportata professionalmente ma anche umanamente incoraggiandomi ad andare avanti!

A chi ora deve iniziare questa strada mi sento di dire che l’importante è non mollare mai, essere costanti e determinate anche quando sembra tutto inutile o troppo difficile! Deve partire da noi dentro la voglia di stare bene, in primis,  ed è veramente tutto possibile! Ognuna avrà i suoi tempi, ma poi si può stare finalmente  bene. Ed è una vera liberazione…

Bisogna però affidarsi alle persone giuste! Ed escludere il fai da te che gira in internet ..… Io stessa ho ordinato le “mie amiche di viaggio”, cioè i dilatatori vaginali, on line. Pensavo che usandole subito me la sarei cavata da sola. Ma sbagliavo, perché così facendo ho solo aggravato la mia  vestibolite… Il nostro corpo ha bisogno di fare tanti piccoli passi uno dopo l’altro, in modo graduale, e con la giusta assistenza che solo chi è competente può dare! Da sole non abbiamo le conoscenze per fare un percorso così impegnativo!!

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