Consiste dapprima nell’analisi dei fattori di rischio che possono aver favorito l’insorgere dei sintomi (es.: il fumo e i lavori pesanti possono favorire l’insorgere di incontinenza urinaria da sforzo e di prolasso degli organi pelvici), e delle abitudini che involontariamente il paziente ha addottato in seguito ai sintomi pensando di migliorarli (es.: mingere frequentemente supponendo di non perdere più urina). (vedi Fig.1).
Fig. 1. Relazione temporale nella vita di un soggetto tra i fattori di rischio che possono contribuire all’insorgenza dei sintomi, i successivi sintomi, e le possibili seguenti abitudini che possono instaurarsi di conseguenza a questi ultimi peggiorandone l’evoluzione.
Tale analisi può essere effettua attraverso il colloquio verbale e/o appositi strumenti cartacei, come il diario minzionale (vedi Fig.2) oppure il diario per le disfunzioni colo-proctologiche.
Successivamente a tale analisi, il professionista informa il paziente della relazione esistente tra i fattori di rischio, i sintomi, e le abitudini conseguenti, invitandolo a modificare, laddove possibile, il proprio comportamento. Inoltre può essere necessario, conseguentemente al diario minzionale e/o al diario per le disfunzioni colo-proctologiche, lo svolgimento del cosidetto bladder training (ripristino di intervalli minzionali regolari) o il bowel training (ripristino di corrette abitudini relative alla defecazione).
Fig. 2. In questa immagine è possibile vedere il diario minzionale (un giorno) compilato da un paziente, che effettua un elevato numero di minzioni giornaliere con riduzione di intervalli regolari e normali.